martedì 4 dicembre 2007

Lezioni di Italiano per bambini

Salve a tutti,

Non credo di essere l'unico in questa situazione, quindi scrivo questo messaggio nella speranza che ci sia una soluzione a questo problemino.

É da tempo ormai che cerco, invano, qualcuno che possa fare lezioni di Italiano a mio figlio (5 anni).
Purtroppo, e mi vergogno a dirlo, non sono stato capace ad insegnargli l'Italiano per benino. Luca capisce praticamente tutto ció che gli dico, ma fa fatica ad esprimersi per i soliti motivi.

Mi ricordo che da bambino, essendo nato e cresciuto fuori dall'Italia anch'io, i miei genitori mi mandavano a fare lezioni di Italiano due volte alla settimana in una classe di bambini fligli di emigrati. Il maestro ci faceva lezioni di gramatica (ma é anche vero che non avevo cinque anni).

Ció mi é servito a molto.

Verrei tanto che anche i miei figli potessero usufruire della stessa possibilitá.

E quindi arrivo al dunque:

Ci sono altri genitori che, avendo bambini pressapoco della stessa etá di Luca, si trovano in similli condizioni? E poi, qualcuno conosce un maestro o una maestra abilitati ad insegnare?

21 commenti:

Michele ha detto...

Ho due figli in eta' pre-scolare e cio' di cui parli e' molto importante anche per me (e conosco parecchie famiglie nella stessa situazione).
Temo che l'unico aiuto possa venire dal "fronte" inglese. So di scuole (sui Wirral, ma probabilmente ne esistono anche a Liverpool) che preparano per il GCSE in Italiano o fanno corsi (anche a livello primary) per bambini anche piccoli. Ovviamente non sono corsi per bambini bi-lingue.
In campagna elettorale ho sentito promettere da alcuni candidati corsi di italiano organizzati dallo stato (italiano) nelle circoscrizioni estere, ma poi, passato il frambusto elettorale non sono riuscito a trovare nulla di concreto (ho provato, senza successo, a contattare anche il consolato a Manchester).
Secondo me se trovassimo **tra noi** una persona qualificata e desiderosa di lavorare risolveremmo il problema!

Gianfranco ha detto...

É probabile che tu abbia ragione.

Vediamo un po se abbiamo un "quorum" di bambini e genitori interessati e poi cerchiamo di informarci su qualcuno capace ed interessato ad insegnare.

Allora, tra mio figlio e figli di colleghi io potrei arrivate a 4-7 bambini.

Anonimo ha detto...

Condivido le priorita'! Io ho 3 bambini, uno in eta' scolare (& anni) e due "decisamente" prescolare (2 anni e 6 mesi). Penso che una "scuola" di italiano organizzata tra noi in futuro potrebbe essere una soluzione. Conosco solo un'altra coppia di italiani con figli piccoli che vivono a nord di Liverpool, provero' a sondare l'interesse.
La Sig Bertali parlava della Dante Alighieri... non so se oltre all'esistere come associazione esiste una "sede sociale" o un punto d'incontro. Una "struttura" gia' esistente faciliterebbe. Se qualcuno ha informazioni...

Anonimo ha detto...

Se vi interessa io vado a Prestwick (Manchester) una volta al mese, dove ci si incontra con altri genitori che hanno bambini in eta` prescolare. A dire il vero il gruppo non propone, per il momento vere e proprie "classi" di Italiano. E' comunque interssante incontrare altri genitori con le stesse problematiche ed i bambini giocano insieme e si divertono.
date un occhiata: http://www.italiankids.co.uk/


Sel'idea vi piace, qualcosa del genere magari si puo sempre organizzare anche in Merseyside.
Se ci fosse l'interesamento di qualche ente (COMITES, Consolato....) magari la cosa riesce pure.

Antonio

Gianfranco ha detto...

Grazie a tutti, pare vedo che ci sia una vera nacessitá qui.
Credo che una struttura formale di classi d'Italiano sarebbe la cosa migliore. Se si stabilisce un programma di insegnamento formale, non é detto che l'aspetto sociale non possa seguire. Anzi, sarebbe da augurarselo. Putroppo gli incontri sociali ai quali ho partecipato (volentieri) servono ai genitori per parlare in Italiano ed ai bambini per giocare e divertirsi. Ho notato che quando i bambini giocano insieme continuano ad usare l'inglese perché in pratica é la lingua che usano piú frequentemente a scuola o all'asilo.

Sarebbe bello se il consolato si interessase di questo, ma, come ha detto Michele, probabilmente dovremmo organizzarci "tra noi".

Floriana ha detto...

Antonio, l'iniziativa che segnali a Manchester sembra interessante, sai se sono inseriti in un discorso consolare, o sono totalmente volontari? Un "playgroup" per piccolini si potrebbe organizzare anche da queste parti se ci fosse interesse.
Vedo anche dal loro website che esiste una sezione più formale per bimbi più grandi: sai per caso come è stata messa su? Dice il sito che è organizzata da "Italian4kids" ma non sono riuscita a capire se è un'organizzazione o cosa...

Anonimo ha detto...

Floriana,
l'iniziativa di Manchester e' privata; e' l'idea di una ragazza, Maria Grazia, che si e` data da fare ad organizzare questo play-group, per quanto ne so completamente da sola. La sezione piu` formale come la chiami tu, per il momento e' in fase di sviluppo (ancora non esiste!).
Io frequento questo playgroup da circa due anni ed il "problema" piu grosso fino ad ora e` stata la mancanza di un impegno continuo da parte dei partecipanti. A volte ci si trova in una quindicina e a volte siamo in quattro gatti. Capisci che con questa inconsistenza e' difficile sviluppare qualsiasi tipo di discorso in modo piu` strutturato.
Abbiamo avuto contatti col consolato di Manchester, che ha apprezzato l'iniziativa e ci ha consigliato di formarci come associazione con tanto di statuto etcetcetc per poter avere accesso a fondi ed aiuti pratici (aula, insegnante, materiale didattico etcetc..) disponibili per questo tipo di cose.
Io azzarderei a proporre di fare qualcosa del genere qua (io abito a Wallasey)in Merseyside, premettendo che io non ho nessuna qualifica ne capacita` organizzativa al proposito, offrirei solo la mia presenza e quella di mio figlio di tre anni.
Ritornando al tuo primo intervento:
"in quanti siamo?" ed aggiungerei "siamo capaci di darci una mossa?"
Io sono disponbile.

Gianfranco ha detto...

Sono disponibile anch'io (ovviamente, avendo iniziato questo discorso).

A mio parere se ci fosse una struttura di insegnamento formale, il problema dell'assenteismo di cui parla Antonio si risolverebbe. D'altronde andare a divertirsi é facoltativo, ma andare a scuola lo é un po meno.

Potremmo tentare in due modi:
O si fa subito come dice il consolato, ci si organizza formalmente con statuto ecc ecc, immagino con tanto di burocrazia bizantina e ritardi vari; oppure inizialmente ci organizziamo tra noi come ha suggerito Michele e poi man mano che le cose vanno avanti si cercano i contributi ed i fondi dallo stato italiano, ma intanto ci saremo giá dati una mossa.

Per me il "problema" piú grosso sarebbe quello di trovare un insegnante capace, abilitato e disposto a fare lezioni una o due volte alla settimana. Non penso che una persona cosí sia inesistente, magari si dovrá fare un annuncio su un giornale, o al consolato o da qualche altra parte.

Ad un certo punto direi che sarebbe utile se ci incontrassimo in persona per discutere piú efficacemente.

Anonimo ha detto...

Gianfranco hai senza dubbio ragione, io la vedo piu` o meno come te, anche se forse "lezioni" due volte la settimana per bambini che gia` vanno a scuola lo vedo un po ambizioso ed impegnativo; d'accordissimo che se si vuole "insegnare", due lezioni la settimana sarebbero il minimo. Dall'esperienza che ho di Manchester, che per me rimane comunque positiva, forse posso dire che un insegnante/coordinatore che si prenda la responsabilita` di organizzare e ad un certo modo imporre il da farsi durante gli incontri e' essenziale allo sviluppo del gruppo. Io credo che i propositi almeno per un incontro informale ci siano gia`, bisogna poi vedere se ci sono abbastanza bambini, dell'eta` giusta per organizzare le lezioni. Direi di continuare a spargere la voce che secondo me piu` siamo e piu` probabilita` di riuscita abbiamo.

Floriana ha detto...

due lezioni a settimana sono un bel po', anche perché bisogna portarceli a lezione: noi lavoriamo entrambi, il sabato sarebbe l'unico giorno libero, a meno di prendersi un pomeriggio ogni tanto. E non vorrei sovraccaricare i bambini, sono già in tempo pieno tutta la settimana! I nostri faranno Italiano come attività extrascolastica in primary, anche se ovviamente sono classi pensate per Italiano come lingua straniera, non per bimbi bilingua (ma so che ci sono bimbi con genitori italiani che ci vanno). Comunque, si, sono d'accordo a sondare il terreno. By the way: mi pare di capire dai vostri messaggi che siamo tutti sui Wirral? Sarebbe bello che la cosa fosse da questa parte del fiume (ma magari chiedo troppo, ehehehehe).

Gianfranco ha detto...

Si chairo avete ragione. "Due volte alla settimana" si faceva per dire. Questa storia del "due" era partita dall'esempio che avevo dato io a proposito delle lezioni che facevo quando avevo 11 o 12 anni. Sono d'accordissimo, a questa etá una volta alla settimana basta e avvanza, tanto per iniziare.

Secondo me, se si trovano una decina di bambini si potrebbe gia fare, non credo sia necessario formare una classe di 20-30 bambini (oddio, immaginatevi che casino). Nelle classi piccole insomma c'é piú partecipazione (coercezione).

Tu Floriá dove vivi? E Michele? non ho ancora capito se vive a Liverpool o sul Wirral.

Carmine ha detto...

Io invece ho il problema opposto. La mia prima bimba parla solo italiano e sarebbe per lei una grossa opportunita' imparare la lingua della terra d'Albione alla sua eta' (4) (in modo che poi la possa insegnare a me :-).

Ovviamente sarebbe bello avere un inserimento graduale. Sapete ad esempio come funziona il childcare all'universita' (che mi aspetto essere abituato a queste situazioni) o di qualche childcare con questi skill? (Sapete anche se devo pagare per mandarla a questi childcare?)

Gianfranco ha detto...

Caro Carmine,

Non hai nessun problema. :)
Se la tua bimba andrá all'asilo vedrai che imparerá l'Inglese in pochissimo tempo.

Il comune paga (dai 3 anni in su) un tot di contributi per l'asilo.

Anonimo ha detto...

CORREZZIONE AL COMMENTO INOLTRATO DA ME IL 7 DICEMBRE

Ho parlato con Maria Grazia del nostro Blog e mi fa sapere: "Ho letto il tuo commento ad un post, e per la verità hai detto un'inesattezza: sul sito c'è un link al gruppo di Wilsmlow, che le lezioni di italiano le organizza già (tutti i sabato mattina) dall'anno scorso."
Mi scuso quindi per aver riportato un insattezza; ho interpretato male la domanda (di Floriana?) dove credevo che si riferisse a classi gestite direttamente dal playgroup.
Voglio aggiungere anche che di queste classi a Wilmslow non ho nessuna esperienza diretta e nemmeno conoscenza. Se magari Maria Grazia ha tempo di approfondire....

Gianfranco ha detto...

Ho Parlato poco fa con una persona gentilissima della Liverpool Language Academy.
Mi hanno detto che hanno un insegnante di Italiano (Lorenzo) che ha esperienza didattica al livello che cerchiamo noi.

Ho spiegato che siamo un gruppo, forse una decina di bambini al massimo, con intenzioni di fare lezioni una volta alla settimana.

Liz, mi ha detto che per i bambini di questa etá cercano di fare una sorta di play group, con giochi canzoni etc. ma che insegnano anche a scrivere e a leggere una volta che si arriva ad un certo livello di abilitá. Per il momento mi pare una cosa divertente.
Hanno le aule a Liverpool (West Derby) e sono flessibili riguardo agli orari (si possono fare lezioni / inconti anche il Sabato).

Come prezzi mi avevano indicato £7 a lezione. Sto cercando di capire se danno sconti per un gruppo di un certo numero di poersone che si incontra regolarmente. Vi faró sapere appena ho ulteriori notizie. Nel frattempo, fatemi sapere se la cosa vi sta a genio.

Ah, dimenticavo: se vogliamo che gli incontri si tengano sul Wirral dovremmo trovare un aula noi.

Michele ha detto...

Ottimo, vi siete dati da fare (Gianfranco chi e' Liz? Antonio, chi e' "Maria Grazia del nostro blog"? Mi sono perso qualche puntata?).
Floriana ed io, qui sui Wirral, ci siamo informati sulla fattibilita' del discorso playgroup. I tempi dipendono dalla disponibilita' della hall che abbiamo contattato. Non ci sono problemi burocratici (siamo in UK not in Italy!), ma esistono regole ben precise da seguire sull'interazione con i piccoli (basically se i bimbi possono esser lasciati anche solo 10 minuti con persone diverse dai propri genitori tali persone devono esser "vetted" dalla polizia (fair enough)).
Secondo me ben presto servira' incontrarsi e fare qualche piano preciso. In ogni caso, e' bello se riusciamo a venir fuori con varie proposte o possibilita'. La mia intenzione e' quella di organizzarle in una lista facilmente accessibile dalla front-page di questo blog.

Anonimo ha detto...

Michele
mi ho confuso, intendevo dire Maria Grazia del nostro playgroup di Manchester....
apologies...

£7 a bambino ed in piu` dobbiamo cercare (e pagare?) la hall?

come prima idea non e' male. Il consolato onorario a Birkenhead cosa ne pensa? non ci sono li stanze che possano essere adibite allo scopo?
tanto per chiedere....

Gianfranco ha detto...

Si, Antó, £7 a bambino! Ma questo prevede l'uso dell'aula della Liverpool Language Academy (LLA). Sto ancora aspettando una risposta riguardo ad eventuali sconti per un gruppo di bambini (numero garantito) che si incontra regolarmente. La LLA si fa pagare quel tot perché ai loro play groups ci va chi ci va e non e sempre lo stesso numero di persone.

Liz (l'impiegata della LLA) mi ha spiegato che hanno degli insegnanti abilitati ad insegnare ai bambini. Immagino che siano stati "vetted"; comunque mi informeró.

Se infine il consolato mette a disposizione un aula non e detto che il prezzo no si possa contrattare ulteriormente (intendo meno di £7)

...Ma io direi di incotrarci dopo le feste e discutere di anche qualche altra possibilitá.

Anonimo ha detto...

Io comunque credo che un playgroup tanto per cominciare e` una meta molto piu` raggiungibile che non classi vere e propri. Una volta che il playgroup e` ben impiantato si puo poi vedere di approfondire.
Personalmente fra l'altro mio figlio ha solo 3 anni quindi a lezione vera e proprio non credo che lo manderei in ogni caso.
In entrambi i casi(classi o playgroup) comunque abbiamo lo stesso bisogno di un luogo ed un coordinatore adeguato.
A proposito di incontri, io sono stato invitato ad una "festa della befana" organizzata da un gruppo ACLI; voi?

Anonimo ha detto...

Antonio,
come sei stato invitato a questa festa della Befana? E' aperta a tutti o bisogna essere raccomandati! Io vivo qui da 40 anni e non ho mai sentito parlare di questa o altre feste. Alla faccia della trasparenza e del tenere informati i connazionali!!

Anonimo ha detto...

Ciao Trullo
io non sono un raccomandato, anzi in certi posti stanno meglio se non mi vedono...
capisco comunque quello che vuoi dire, io sono qui da una quindicina d'anni ed ho visto anch'io cose a cui tu alludi. La festa della befana e' organizzata dalla ACLI, che fra l'altro si adopera anche ad organizzare altri eventi, ma come dici tu sono sempre eventi dall'apparenza chiusi ai soliti noti... In verita` non credo sia cosi`, perlomeno per le ACLI. Leggevo una loro pubblicazione mentre ero alla festa e li ammettono pubblicamente che e' un problema ricorrente alla maggiornaza delle ACLI situate al di fuori dell'Italia: l'incapacita` di coinvolgere persone, sopratutto giovani, alle loro attivita`. Si possono trovare sicuramente tante cause che contribuiscono a questo, magari le associazioni a sfondo religioso non sono per tutti, magari la incapacita` di comunicare e` interpretata come tentativo di rimanere isolati, magari sono involontariamente danneggiati dal menefreghismo intrinseco di molti di noi. Il risultato e' che queste associazioni stanno "invecchiando" letteralmente con tantissimo soci in eta` da pensione.
Il fatto comunque per me e' uno: la festa della Befana era aperta a tutti, e per quanto mi risulta questa era l'unica festa di questo tipo nelle nostre parti.
Voglio concludere dicendoti che io non sono socio ACLI, ed al momento non ho intenzione di diventarlo, anche se mi sono ripromesso di cercare di conoscere e capire meglio questa organizzazione, l'unica che io sia a conoscenza, che offre agli emigrati Italiani di associarsi socialmente senza guardare in faccia a nessuno, dall'ex minatore al cameriere (tanti...) dal gelataio al commerciante, giovane o vecchio laureati (pochi..) o no.

alla prossima